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A passeggio sui ponti di Budapest

Budapest: colta, elegante, signorile, con i suoi boulevard parigini e i ponti illuminati sul Danubio.
Fa freddo d’inverno a Budapest. Quando la stagione è particolarmente rigida, come quest’anno, il Danubio gela e le lastre di ghiaccio si muovono disordinatamente sotto la spinta della corrente. Ma il cielo non è sempre grigio, anzi proprio in questo periodo ci sono giornate magnifiche, con il sole che carica di luce la collina imbiancata del Castello, le facciate degli edifici ricoperti di piastrelle, le torrette e le cupole della città. Uno spettacolo.

Tra le tante opere architettoniche della città, i ponti meritano una nota a parte. Sono in tutto nove, distrutti dai nazisti alla fine della seconda guerra mondiale e in seguito completamente ricostruiti conservando la struttura originaria. Ma per quattro di essi, che si distinguono per maestosità ed eleganza, la visita è d’obbligo.

budapest ponte delle catene
Foto di 12019 da Pixabay

Il più antico, il Ponte delle Catene (Lánchíd), fu il primo collegamento tra Buda e Pest, realizzato a metà ottocento su iniziativa del conte Istvan Szecheny. La struttura è sostenuta da massicce catene di sospensione in ferro battuto, collegate a due torrette gemelle in stile neoclassico. Due coppie di leoni in pietra sorvegliano l’ingresso.
Passeggiando sui marciapiedi del ponte si può ammirare, su una sponda, l’immenso palazzo del Parlamento, sull’altra godere una magnifica vista di Buda e del Castello. Ma è di sera che il Ponte delle Catene dà il meglio di sé, quando i riflettori illuminano i pilastri e la fila di luci che corre lungo le maglie di ferro ne sottolinea l’elegante profilo e staglia un riflesso scintillante sulla superficie del Danubio.

Vent’anni dopo l’inaugurazione del Ponte delle Catene cominciò la costruzione del secondo ponte stabile di Budapest: il Ponte Margherita (Margit híd), che collega Szent István Boulevard a Margit Boulevard e tocca anche l’isola Margherita, polmone verde di Budapest molto frequentata durante il fine settimana per i bagni termali i giardini e i lunghi viali ombreggiati. Il ponte Margherita fu progettato dall’architetto Ernest Gouin che lo realizzò in stile barocco francese. E’ uno dei più trafficati della città, con quattro corsie per le auto e due linee di tram al centro.

La terza opera costruita sul Danubio fu il Ponte della Libertà (Szabadság híd), a giudizio unanime il più bello di tutti. Intitolato all’imperatore Francesco Giuseppe, che lo inaugurò nel 1896 piantando l’ultimo chiodo sulla riva di Pest, è un’elegante struttura di ferro a tre campate, in stile art nouveau. Sulla cima dei quattro piloni è effigiato un turul, uccello della mitologia ungherese simile all’aquila, nell’atto di spiccare il volo.
Durante la guerra fu danneggiata solo la parte centrale del Ponte della Libertà che quindi fu il primo ad essere ricostruito conservando quasi intatta la sua struttura originale. All’estremità del ponte, sulla sponda di Pest, si sbocca a Fővám Square dove c’è il più grande mercato coperto della capitale ungherese. Anche il Ponte della Libertà è sapientemente illuminato e di sera offre scorci di particolare suggestione.

Il bianco Ponte Elisabetta, che porta il nome della regina tanto amata dagli ungheresi, era in origine un ponte sospeso a cavi in ferro, come il Ponte delle Catene; durante la seconda guerra mondiale venne fatto saltare in aria e subì danni irreparabili. Per rendersi conto della struttura originale si può andare al Museo dei Trasporti di Budapest dove sono esposte alcune foto d’epoca. Nella ricostruzione i progettisti ungheresi utilizzarono i pilastri originali ma optarono per una forma più moderna. Inaugurato nel 1964, il nuovo ponte Elisabetta è il più alto ponte di Budapest e si trova ai piedi della collina Gellert in uno dei punti più panoramici della città.

Chi volesse visitare la capitale ungherese nei freddi mesi invernali può mitigare i rigori del clima andando a “passare le acque”. Budapest vanta infatti un centinaio e più di sorgenti di acque calde minerali e un’antica tradizione termale che risale all’epoca dei turchi. Alcuni stabilimenti termali storici, come il Gellert, sono annessi ad alberghi di categoria elevata anche se accettano  clienti esterni ma i più famosi e più grandi sono i Bagni Széchényi inaugurati nel 1913.

Arrivare a Budapest è facile grazie ai voli diretti da Milano, Roma, Napoli, Bari e Catania.

Ultimo aggiornamento: 30 Novembre 2023 by Redazione

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Author: Redazione

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