Fin dall’ottocento il sestiere di Dorsoduro è stato il luogo preferito di artisti e intellettuali. Oggi questo quartiere, tra il Canal Grande e la Giudecca, è uno degli angoli più tranquilli e più belli di Venezia.
Tanti i suoi gioielli, a cominciare da Punta della Dogana: la prospettiva del Canal Grande e delle cupole di San Marco fa rimanere senza fiato. Ma non prima che lo sguardo abbracci i tre capolavori del Palladio: la Chiesa del Redentore, quella delle Zitelle e San Giorgio Maggiore.
Qui alla Dogana attraccavano i velieri carichi di merci. Qui a Dorsoduro si celebra ogni giorno l’arte di costruire una gondola. E questo è il luogo scelto da Peggy Guggenheim che s’innamorò di Venezia e non la lasciò più.
La nipote di Solomon, fondatore del Guggenheim Museum di New York, e moglie del pittore surrealista Max Ernst, collezionò negli anni di guerra più di 170 opere del Novecento. Nel 1942 aprì a New York la mitica Art of this Century e poi, nel ’47, la sua Casa-Museo a Venezia: quel Palazzo Venier dei Leoni sul Canal Grande, acquistato dall’ereditiera per 60.000 dollari, ospita oggi un museo d’arte moderna imperdibile. Al suo interno si ammirano i capolavori di Picasso, Magritte, Miró, Kandinskij, De Chirico, Giacometti, Klee e molti altri, l’elenco è lungo e pieno di nomi altisonanti.
Dopo un lungo itinerario tra le stanze di casa Peggy, le sale, la biblioteca, la cucina e i corridoi, dove sono esposte i quadri della collezione permanente, si finisce nel meraviglioso Giardino delle Sculture che ospita invece le opere che il museo ha avuto in prestito dalla Raymond and Patsy Nasher Sculpture Garden e dalla Collezione Gianni Mattioli, che include dipinti di futuristi italiani e alcuni dei primi lavori di Morandi.
Palazzo Venier e la collezione Peggy Guggenheim, che celebra i suoi trent’anni, sono aperti al pubblico tutti i giorni dalle 10 alle 18, eccetto il martedì. I biglietti si possono acquistare comodamente on line sul sito di prenotazione del museo.