Ora che l’estate sta per finire è tempo di pensare alle vacanze del prossimo inverno. A partire da novembre comincia la buona stagione ai Caraibi, ma tra tante isole quale scegliere?
Mai come prima Cuba richiama grandi folle di turisti, quest’anno si arriverà a sfiorare la soglia dei 3 milioni di visitatori, dicono le stime. Al fascino intramontabile della isla grande si unisce il continuo miglioramento delle strutture ricettive; ma soprattutto ci sono molti più voli per Cuba di qualche anno fa e quindi maggiori probabilità di trovare buone tariffe.
Una vacanza a Cuba può essere abbastanza economica, se paragonata ad altre isole caraibiche: dall’Italia ci sono voli low cost disponibili su Skyscanner, mentre per l’alloggio si può scegliere tra decine di case particular che offrono camere accoglienti a prezzi irrisori.
Cuba è molto estesa e non può certo essere visitata tutta in una settimana o due. S’impone perciò una scelta. Le candide spiagge di Varadero e dei cayos, le seduzioni de L’Avana coloniale, la luce di Trinidad al tramonto, tutti inseguono lo stesso sogno. Invece ai margini del grande circuito del turismo di massa c’è una Cuba forse più autentica e segreta.
Baracoa è tropico allo stato puro: è vegetazione rigogliosa, è paesaggi quasi intatti, è gente generosa e combattiva. Ed è storia. Baracoa è la città più antica di Cuba e fu la prima capitale dell’isola, ed è qui che nel 1492 sarebbe approdato Colombo. Fu amore a prima vista, perché sul diario di bordo scrisse: è il luogo più bello che gli esseri umani abbiano mai visto.
Siamo nell’estremo lembo orientale di Cuba, da un lato il mare azzurro dall’altro le montagne: la strada si arrampica a fatica sulla sierra, serpeggia tra le valli strette e si infila in mezzo a felci arborescenti, flamboyant fioriti e palme reali, quelle con il ciuffo di foglie in cima ad un tronco liscio liscio, alto quasi trenta metri.
Questa è la provincia che ha il più alto tasso di flora e fauna endemica di tutta Cuba; tra gli altri, anche uno dei mammiferi notturni più rari al mondo, il solenodonte cubano, una sorta di buffo toporagno che abita le foreste del Parque Nacional Alejandro de Humboldt.
Baracoa sorge in un breve tratto di pianura affacciata sull’oceano; El Yunque, una montagna piatta che ricorda la Table Mountain di Città del Capo, domina la città. Alle spalle c’è la Sierra de Cristal, servita da rifugio a Fidel Castro e al Che dopo il fallito attacco alla Moncada.
Una piacevole architettura coloniale-caribeña caratterizza le case dalle grandi finestre, i portali e le colonne. La vita ruota attorno ai tanti bar e locali che costeggiano Parque Independencia e sul Malecón, il bel lungomare cittadino che collega due antichi forti risalenti al periodo dei bucanieri.
Alla sera l’appuntamento per la gente del posto e i turisti è alla Casa de la Trova, in calle Maceo; un locale piccolo ma pieno d’atmosfera, animato da gruppi musicali, dove la notte passa ascoltando e ballando salsa e son. Il tutto innaffiato da un buon mojito.
Ultimo aggiornamento: 7 Luglio 2021 by Redazione