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Il Coronavirus e la Malaria

Premetto subito che non sono un medico e neppure un epidemiologo e che ciò che viene esposto in questo articolo è solo una osservazione basata sulla attuale distribuzione delle infezioni di Coronavirus Covid-19 nel mondo.

Dopo l’esplosione del virus nel nostro paese e in tutta l’Europa ci si è molto preoccupati di cosa sarebbe successo quando il virus sarebbe arrivato nel Continente Africano dove la situazione sanitaria è, nella grande maggioranza dei casi, molto deficitaria e dove le scarse risorse economiche dei Paesi non rendono possibile una rapida crescita dell’assistenza o la creazione di nuovi ospedali attrezzati. L’espansione dell’epidemia è continuata coinvolgendo in modo prepotente gli USA ma, ad oggi, i casi segnalati in Africa sono ancora relativamente pochi. Perchè?

Si è parlato di condizioni climatiche e ambientali diverse ma molti coronavirus sono presenti in aree calde del pianeta e il virus dell’Ebola causa frequenti epidemie, fortunatamente piccole, in molti paesi del centro-Africa. Sono uscite fantasiose teorie, non suffragate da alcuna prova, secondo le quali la pelle nera protegge dal Covid-19.

I pochi casi segnalati potrebbero essere dovuti al fatto che la popolazione africana è molto più giovane della nostra e che l’età media bassa faccia, quindi, diminuire i casi gravi (nel nostro paese i casi mortali si riferiscono a persone con una età media attorno agli 80 anni) oppure proprio alla condizione dell’assistenza sanitaria che non ha la possibilità di effettuare molti test o di tenere sotto un effettivo controllo lo stato di salute della popolazione.

johns hopkins university covid-19 20 marzo
Fig. 1 Johns Hopkins University covid-19 20 marzo

Guardando la mappa della distribuzione mondiale dei casi (fig.1) si nota una strana coincidenza con la mappa mondiale dei luoghi dove la malaria è endemica, in particolare dove è presente il Plasmodium falciparum cloroquino-resistente (fig.2).

Da Bisoffi et al.,"Malaria" - Selecta medica - 2006
Fig. 2Da Bisoffi et al.,”Malaria” – Selecta medica – 2006

Sovrapponendo le due mappe sembrerebbe che le zone malariche siano quelle meno colpite dalla pandemia.

mappe sovrapposte malaria-covid19
Fig.3 Mappe sovrapposte malaria-covid19

Anche andando nei dettagli, nel Brasile per esempio dove i casi segnalati sono abbastanza numerosi si nota, leggendo i dati di dettaglio comunicati dalle autorità brasiliane, che la gran parte dei casi sono localizzati nelle provincie sud e sud-ovest, lungo la costa atlantica e fuori della fascia endemica della malaria.

Naturalmente, come dicevamo all’inizio, questa è solo una osservazione visiva. Bisognerebbe studiare altri dati per confermare un vero rapporto tra le due situazioni (per esempio la distribuzione della popolazione nei vari territori per il caso del Brasile).

Un ultima considerazione che è anche un po’ una contraddizione. Dalle mappe sembra che le zone malariche siano le meno colpite però, come pubblicato da molte fonti uno dei farmaci che viene utilizzato, pare con qualche successo, contro il Covid-19 e la Clorochina, uno dei primi farmaci contro la malaria.

Per finire ribadiamo che l’unica arma che abbiamo, per il momento, per far terminare questa disagiata situazione è il distanziamento sociale. Meno persone si incontrano, meno possibilità ha il virus di circolare. Quindi , per quanto possibile, restiamo tutti a casa.

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Ultimo aggiornamento: 7 Luglio 2021 by Redazione

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Author: Redazione